Al Lido cresce il “muro“ delle proteste e delle provocazioni
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fonte:
- Il Gazzettino
“I posti vuoti dei politici dateli a noi“ I fan: “Mancano le star“. E i cinefili investigano: “Scarlett in ritardo, il trucco non c`entra“
Lido di Venezia. Il Muro del Lido è un pannello di metallo dove si attaccano foglietti. È il Muro che mette assieme il pianto dello squattrinato e le rivelazioni dell`ultimo 007 capitato sull`isola. Del tipo: non vi sarete mica bevuti la storiella riportata dai giornali sul trucco & parrucco di Scarlett Johansson che ha fatto ritardare la passerella inaugurale della Mostra del cinema? Cari signori, la verità è un`altra: se la signorina Johansson ha tardato a scendere dalla sua suite non era per i capricci sull`eye-liner o sulla tonalità del rossetto, la giovane diva era semplicemente impegnata in personalissimi affari e, “quando ha finito“, allora si è presentata in passerella. Lampante. Occhio: la dritta non arriva dai rotocalchi, né dai cronisti, né dai siti specializzati in gossip. Lo 007 che ha scelto il Muro del Lido per rivelare la verità l`ha saputo da una fonte certa. Testuale: “Me lo ha detto una cameriera“. Tiè.Nel giardino del Casinò, tra uno stand di birra e i padiglioni degli sponsor, il Muro del Lido continua a crescere. Al terzo giorno di Mostra è già diventato la tappa fissa per i cinefili di professione e pure per quelli d`occasione. Per carità: nulla di nuovo, è da anni che Gianni Ippoliti invita a lasciare messaggini all`insegna dello slogan “Ridateci i soldi“ e anche quest`anno – l`8 settembre – con il Codacons verrà assegnata la Coppa alla Migliore Stroncatura. Per esempio: “Black Dahlia“ è “troppo complicato“, il film di Brian De Palma non merita nulla, men che meno il Leone d`oro. E chissenefrega dei giudizi della critica e del toto-Leone del daily di “Ciak“, la rivista specializzata che ieri classificava la Dalia Nera al primo posto dei favoriti. Ma figuriamoci. Osserva, sul Muro del Lido, Lina Todaro: “Quando lui bacia lei per la prima volta, lei non ha più il rossetto che aveva nell`inquadratura precedente“ (parentesi: i soggetti, pur non esplicitati dall`autrice del messaggio, sono chiarissimi, ovviamente dopo aver visto il film: lui è Josh Hartnett, lei Scarlett Johansson). Una svista, fin qui si potrebbe anche sorvolare. Ma come la mettiamo con la scena successiva, quando “lui tira via la tovaglia per fare l`amore sul tavolo da pranzo e rompe i piatti e i bicchieri e un coccio resta sul tavolo“ e lei che finisce “sul pezzo di vetro non dice nulla“? Appunto: “è possibile ciò?“.Per carità, alla Mostra del cinema tutto è possibile. Anche arrivare dall`estero e domandare – messaggio scritto in inglese sul Muro – se “è possibile vedere i film al festival del film“. Il malcapitato, in tutta onestà, confessa che non si era aspettato cotanta disorganizzazione. Un neofita, ovvio. E infatti premette: “This is my first time in Venice for the Festival“. Appunto. Gli aficionados, invece, non si stupiscono di nulla: “I prezzi cari sono confermati, anche una pizza fa schifo, la puzza è sempre la stessa, le code nonostante ci sia meno gente sono aumentate, le zanzare pure“. E che dire dei divi? Serena, Sara e Martina sono rimaste in coda dalle 13 sotto il sole cocente per aspettare Ben Affleck, quando finalmente “Superman“ è arrivato in passerella l`hanno invocato di firmare un autografo, ma l`ingrato non le ha degnate neanche di uno sguardo. Fortuna che nel film è morto, le (ex) fan in compenso l`hanno insultato da vivo: “Buffone“.Insomma, una noia. “Qua non viene nessuno“, protestano quattro amiche a caccia di divi, ignare che il loro idolo – Johnny Depp – quest`anno non ci sarà. Si mangia poco e male, perfino lo staff del “Chiosco“ è stanco di ingollare panini e rimpiange i manicaretti familiari:“Voio me mama“.Se va bene, si vedono film catastrofici, tipo – testuale – “l`Uragano Catrina e quello sulle Torri Gemelle“, roba da portarsi dietro un cornetto antisfiga. Ma spesso e volentieri non si riesce neanche a trovare un biglietto: quelli per la proiezione serale di World Trade Center di Oliver Stone ieri erano esauriti già alle 8 del mattino. A proposito: “Ci lasciate a noi i posti vuoti dei politici veneti in sala Grande?“. Già.
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