4 Dicembre 2020

Al bar con amici, multata Bebe Vio: «Ho sbagliato»

 MOGLIANO VENETO (TREVISO) «Ho sbagliato: sono andata in quel locale a trovare un’amica di infanzia che fa la cameriera e non vedevo da anni, perchè non torno mai a casa, e mi sono fermata dopo l’orario di chiusura mentre lei sparecchiava. Ma non ho bevuto, avevo la mascherina e sono rimasta solo a chiacchierare, come se fosse una visita di famiglia». LA DIFESA Bebe Vio ricostruisce cosa è successo il 29 novembre, giorno in cui è stata multata per aver trasgredito le norme anti- in un locale dopo le 18. “Va bene – conclude la campionessa di scherma paralimpica – ho trasgredito la legge, ma non c’era altra gente dove ero io. Mi sta cercando il mondo intero, tutto questo risalto ma non ho ucciso nessuno…» A chiarire l’esatta dinamica dei fatti Ruggero Vio, tirato in ballo erroneamente come partecipante al brindisi nel locale. «Io presente? Ma figuriamoci». Così il padre della campionessa paralimpica ricompone le tessere di un mosaico non del tutto chiarito. «Bebe ha sbagliato, noi l’abbiamo sgridata perchè ha fatto una sciocchezza. Ma non c’è stata nessuna festa clandestina, questo è bene chiarirlo». Ruggero Vio ha effettivamente compiuto gli anni il 29 novembre. «Siamo stati al ristorante noi cinque a pranzo Da Bisiolo. Lì, come si può vedere dalla tenda tirata, era giorno. Ho postato la foto del compleanno sui social: non è facile avere a casa Bebe, tutti insieme abbiamo voluto concederci questo momento». Poi Ruggero e la moglie Teresa sono tornati a casa mentre Bebe, insieme ad un amico è andata al Beccofino. «Un’amica di mia figlia lavora come cameriera. Non si vedono mai, lei era un po’ in crisi, hanno iniziato a parlare e non si sono accorte del tempo». Bebe, l’amica e un amico erano al primo piano. «La ragazza stava rassettando i tavoli, Bebe e il ragazzo erano seduti. Avevano la mascherina indosso e non stavano bevendo». Al piano di sotto, dove funziona l’asporto c’erano invece degli avventori. Per questo era partita una segnalazione alle forze dell’ordine «Bebe ci ha riferito che i carabinieri sono entrati e hanno trovato persone di sotto che stavano bevendo. È scattata la sanzione per tutti al piano terra. Poi i militari sono saliti e hanno trovato loro. Nostra figlia si è subito resa conto dell’errore e ha pagato la sanzione. Poi è venuta a casa e ci ha raccontato i fatti».
REDARGUITA A quel punto Ruggero e Teresa sono stati piuttosto duri. «L’abbiamo sgridata, perchè lei non è solo una ragazza di 23 anni tenuta come tutti a rispettare le regole sanitarie, è anche un personaggio pubblico e dunque doppiamente tenuta ad essere responsabile». La famiglia non si immaginava però tanto clamore. «Ribadisco che Bebe ha sbagliato, e che è stata giustamente sanzionata. Ha capito il suo errore e sono certo che non farà mai più una cosa del genere. Detto questo però ricordiamoci che è pur sempre una ragazza di 23 anni. E che, insieme agli errori, bisognerebbe documentare anche altro». Ruggero si spiega meglio. «Bebe è amata e rispettata, è in- stata valorizzata nel suo operato. Se posso dire però mi è dispiaciuto per come una notizia come quella avvenuta solo pochi giorni fa sia passata sottotraccia. Dopo anni di lavoro, agli atleti paralimpici sono state aperte le porte nei gruppi sportivi militari e nei corpi civili dello Stato. È una riforma storica, che Bebe ha spiegato in diretta con il ministro Spadafora. Su questo è stato fatto solo qualche timido accenno. Il comportamento dell’atleta ha fatto insorgere anche il Codacons. «Così come ab- difeso Bebe Vio dagli attacchi degli hater sul web presentando una denuncia penale a sua tutela, dobbiamo ora ricordare che le regole in materia di Covid valgono per tutti i cittadini, senza alcuna distinzione – scrive l’associazione in un comunicato – Sono proprio personaggi famosi e sportivi come Bebe che godono di un ampio seguito a dover dare per primi il buon esempio». Elena Filini
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