18 Dicembre 2008

Air France accelera: domani summit con Cai

 Il gruppo guidato da Jean-Cyril Spinetta resta sempre favorito per il ruolo di alleato straniero Gli ex vertici di Alitalia indagati per bancarotta. Sarebbero otto tra presidenti, amministratori delegati e direttori generali iscritti nel registro degli indagati per il reato di «bancarotta per fatti di distrazione o dissipazione» dalla Procura di Roma che indaga sul crac della compagnia aerea, dopo la dichiarazione di insolvenza pronunciata in settembre dal tribunale civile, sezione fallimentare. I magistrati, insieme alle Fiamme gialle, hanno passato al setaccio, nella sede del gruppo in via della Magliana, documenti e testimonianze relativi al periodo tra il 2000 e il 2007, convinti che il dissesto della compagnia di bandiera sia passato anche attraverso operazioni quanto meno discutibili, all’apparenza, e dietro le quali potrebbero addirittura nascondersi circostanze penalmente rilevanti. Gli accertamenti sono condotti dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Stefano Pesci, Francesca Loy e Gustavo De Marinis. In questa fase la procura mantiene il massimo riserbo sugli sviluppi dell’inchiesta e sui nominativi degli indagati. Ma nella forbice di tempo all’attenzione degli inquirenti, sono stati presidenti dell’Alitalia, Fausto Cereti (1996-03), Giuseppe Bonomi (2003-04), Giancarlo Cimoli (2004-07) e Berardino Libonati (2007). Gli amministratori delegati sono stati Domenico Cempella (1992-01), Francesco Mengozzi (2001-04), Marco Zanichelli (2004) e ancora Giancarlo Cimoli (2004-07), mentre la carica di direttori generali è stata ricoperta da Giovanni Sebastiani e dallo stesso Marco Zanichelli (2003-04). Ieri, dunque, i magistrati e gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza si sono recati nella sede di Alitalia per acquisire documenti e per sentire, come testimoni, alcuni dirigenti. Si è trattato di un’attività che fa seguito all’acquisizione dei bilanci degli ultimi dieci anni decisa nei mesi scorsi e finalizzata a verificare alcuni aspetti gestionali della compagnia di bandiera. Inquirenti e investigatori vogliono anzitutto far luce sulle modalità di alcune acquisizioni e dismissioni decise dall’azienda. Tra queste, in particolare, ci sono due operazioni avvenute nel 2006, ossia nel periodo più acuto della crisi: l’acquisizione di Volare Group e la cessione di 13 aerei di Eurofly alla società F. Luxembourg, Allo stesso tempo i titolari dell’inchiesta giudiziaria stanno esaminando i rapporti della società con i fornitori e le consulenze affidate a professionisti esterni. C’è poi un capitolo apparentemente contraddittorio, quello della politica del personale che, tra il 2000 e il 2006 ha portato ad inglobare 2200 dipendenti – 1.500 di Aeroporti di Roma nel 2000 e 700 di Volare nel 2006 – mentre in contemporanea è stata avviata una politica di esodi particolarmente onerosi. Nelle carte processuali, infine, è finita anche la relazione sulle cause di insolvenza della compagnia redatta dal commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi. È stato lo stesso manager a presentarsi in procura e a depositare il proprio elaborato.  Soddisfatto il Codacons: «L’inchiesta che ha portato all’iscrizione dei vertici Alitalia nel registro degli indagati è nata dalla nostra denuncia alla procura di Roma del 5 agosto 2008», afferma Carlo Rienzi, presidente dell’associazione di consumatori che, nei giorni scorsi, ha presentato un ricorso d’urgenza al tribunale civile per chiedere l’annullamento della vendita di Alitalia a Cai.

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