AGROALIMENTARE/ASSOCIAZIONI A DE CASTRO:RIVEDERE DECRETO TRUCIOLI
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fonte:
- TM News
Roma, 16 gen. (Apcom) – Il ministero dell`Agricoltura lancia l`allarme per il possibile “rischio trucioli“ nei vini italiani di qualità. Ma la Coldiretti e le associazioni dei consumatori ribadiscono la volontà di ottenere la sospensione giudiziaria del decreto ministeriale sui trucioli, per riscrivere poi in maniera più restrittiva il provvedimento. Se il Tar del Lazio (cui hanno fatto ricorso sabato scorso Coldiretti, Città del Vino, Federconsumatori, Codacons, Adusbef, Adoc, Slow-food Italia, Legambiente e alcuni produttori titolari), deciderà infatti di cancellare gli effetti del decreto – che esclude i vini Doc e Docg dall`uso dei trucioli – secondo il Ministero si darebbe la possibilità di usarli per l`intera produzione enologica italiana. Per i ricorrenti, invece, sarebbe solo un primo passo verso la revisione delle misure decise da De Castro. La Coldiretti, infatti, si aspetta “che sia emanato al più presto emanato un nuovo decreto, che estenda il divieto dell`uso dei trucioli e avvii un sistema adeguato di controlli“. Un provvedimento che “possa così fugare le preoccupazioni del ministero delle Politiche agricole sugli effetti del possibile accoglimento del ricorso da parte del Tar“. Secondo l`organizzazione agricola, infatti, il decreto ministeriale del novembre scorso “ha autorizzato l`uso della segatura di legno per invecchiare il vino nel 70% della produzione nazionale“. Sulla stessa linea la Fedeconsumatori e il Codacons. Per Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori, è necessaria “la riscrittura completa del decreto“. L`uso dei trucioli infatti risulta essere una “pratica ammessa, in mancanza assoluta di controlli. L`obiettivo – afferma in una nota – è ottenere, per tutti i vini di qualità, il divieto di impiego di trucioli, assicurando adeguate informazioni al consumatore“. Anche il presidente del Codacons, Carlo Rienzi,ribadisce la necessità di annullare il decreto, “al fine di arrivare alla riscrittura delle regole sull`estensione del divieto di uso dei trucioli a tutti i vini a indicazione geografica tipica. E soprattutto – insiste – è necessario introdurre un adeguato livello di informazione per i consumatori“. Preoccupata invece la reazione di Confagricoltura, per le possibili conseguenze dell` accoglimento del ricorso. “Desta preoccupazione fra gli imprenditori di Confagricoltura – afferma l`organizzazione in un comunicato – il rischio che il Tar possa abrogare il decreto. Siamo in un mercato aperto, dove operano Paesi ad alta capacità competitiva, che non intendono rinunciare all`uso dei trucioli. Una risoluzione dell`Oiv (l`Organizzazione internazione del vino) ne sancisce inoltre l`ammissibilità fra le pratiche enologiche applicabili in Europa“. La norma italiana che si chiede di abolire, conclude Confagricoltura, “ha consentito invece di limitare gli effetti dell`apertura introdotta da Bruxelles (con un regolamento del 2005), ed è stata un passo importante verso la tutela delle nostre produzioni di maggiore pregio“.
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