20 Maggio 2017

E da adesso chi dice «no» può perdere la patria potestà

dalle asl segnalazioni ai tribunali dei minori
Potrà anche perdere la potestà genitoriale, chi non vaccina i propri figli. La clausola, durissima, compare a sorpresa nel vademecum diffuso nel pomeriggio di ieri dal ministero della Salute, spiazzando chi aveva parlato di una prevalenza della linea “soft”: «Il genitore o l’ esercente la potestà genitoriale sul minore che violi l’ obbligo di vaccinazione è segnalato dalla Asl al Tribunale dei minorenni per la sospensione della potestà genitoriale». Un pugno sul tavolo, per molti un richiamo all’ ordine direttamente indirizzato ai genitori – e sono a centinaia – che nelle ultime settimane sono persino scesi in piazza per manifestare la loro opposizione ai vaccini nel nome di una – non meglio specificata – “libertà di scelta”. Il terreno giuridico, certo, è scivoloso. «A seguito della riforma della filiazione del 2013 non si fa più riferimento alla “potestà” dei genitori, bensì alla “responsabilità genitoriale” » spiega Emanuele Lucchini Guastalla, ordinario di Diritto privato alla Bocconi di Milano. Che osserva come anche il concetto di “decadenza” da questa responsabilità sia difficilmente inquadrabile, parlando di vaccini: «Può sorgere infatti un interrogativo: visto che la sospensione può essere revocata, quali sono le ragioni che consentirebbero di farlo in questo caso?». L’ avvenuta vaccinazione, verrebbe da dire. Ma questo per ora resta tutto da stabilire. Come da chiarire resta la portata effettiva dell’ altro “reato” suggerito sempre dal ministero della Salute: quello di «omissione di atti d’ ufficio », di cui sarebbero passibili i dirigenti scolastici nell’ eventualità non segnalassero gli alunni non vaccinati. Sempre sul piano giuridico resta poi tutta da sciogliere la questione dell’ obbligo nella fascia 0-6 anni. «Se infatti superare la distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate rientra nelle competenze del legislatore statale – spiega Vincenzo Antonelli, docente di Diritto sanitario alla Cattolica – ecco un’ altra novità: che i vaccini cioè diventino condizione d’ accesso nei nidi e nelle scuole dell’ infanzia, cioè in quelli che ricadono tra i servizi gestiti dai Comuni e dalle Regioni». La condizione potrebbe causare futuri problemi nel caso qualche amministrazione decidesse infatti di impugnare il futuro Decreto Legge davanti alla Corte costituzionale. «Sotto questo profilo lo Stato sta esercitando le competenze sue proprie in tema di tutela della salute e di profilassi internazionale, ma la questione, in caso di ricorso, potrà essere chiarita solo dai giudici costituzionali », continua Antonelli. Non cambia invece il regime per i ragazzi dai 7 ai 16 anni, «che viene tuttalpiù rafforzato. Aumentano le sanzioni (possibilità di segnalazione e sanzione amministrativa), ma non si ritorna alla disciplina vigente fino al 1999, quando anche in questo caso la vaccinazione era condizione d’ accesso alla scuola dell’ obbligo ». Eppure anche qui potrebbe sorgere un altro problema: «Cosa accadrà ai bambini o studenti che andranno a scuola non vaccinati per insensata scelta dei genitori? Io mi auguro che non vengano fatte classi di non vaccinati, perché questa sarebbe un’ inammissibile ghettizzazione. Dunque si porranno criticità organizzative, poiché secondo gli standard dell’ Oms in ogni classe almeno il 95% degli alunni o studenti deve essere vaccinato». Ecco perché «dobbiamo farci carico – secondo Antonelli – della salute di tutti i nostri ragazzi vaccinati e non vaccinati, e per questo utilizzare i proventi delle sanzioni per alimentare quanto mai opportune campagne di informazione e sensibilizzazione, capaci di superare l’ insensato pregiudizio che sia meno rischioso non vaccinarsi». Di tribunali e impugnazioni d’ altronde parla già il Codacons, da sempre in conflitto con la Lorenzin sull’ obbligo vaccinale: «Il decreto sui vaccini approvato dal Consiglio dei ministri è palesemente incostituzionale e pertanto verrà impugnato dall’ associazione al fine di ottenerne l’ annullamento presso la Consulta» hanno fatto sapere i Consumatori. Secondo cui «la trasformazione delle vaccinazioni facoltative in obbligatorie costringerà a sottoporre i bambini a una dose massiccia di vaccini, senza alcuna possibilità di una diagnostica prevaccinale, con conseguente incremento delle reazioni avverse». RIPRODUZIONE RISERVATA I nuovi vaccini Dal governo arriva un messaggio molto chiaro all’ indirizzo dei genitori, molti dei quali sono scesi in piazza recentemente per rivendicare l’ opposizione all’ obbligo di profilassi.

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