23 Novembre 2018

«Adesso chiedo chiarezza»

parla la mamma della neonata morta dopo il parto
di FRANCESCO DONADONI – PONTE SAN PIETRO – IL TEMPO di rispondere e scoppia in lacrime. Il dolore per la perdita della prima figlia è insopportabile. «Sono stata appena dimessa dall’ ospedale, mi mancano le forze e non me la sento di parlare. Sono qui con i miei parenti, mi stanno vicini in questo momento delicato, potete immaginare. Ora non è il caso di parlare, comunque che venga fatta chiarezza». Poi interrompe la telefonata. Dall’ altra parte Lara, 29 anni, mamma di Aurora: per festeggiare la nascita sul suo profilo di Facebook aveva postato la foto di un paio di scarpette rosa. E lì sono rimaste. Il compagno, Luigi, 22 anni, operaio, papà di Aurora, foto di pigiamini. INVECE la vita di Aurora è durata meno di un amen perché dopo il parto è morta. La coppia, che vive a Brembate, sta ricevendo l’ affetto della gente. Anche il sindaco Mario Doneda si è fatto portavoce di questa partecipazione: «Conosco bene Lara (il padre, Franco, è stato assessore e consigliere comunale, ndr), quanto accaduto alla sua piccola è un dolore per tutti noi. La comunità brembatese è rimasta colpita dalla tragedia. Ora penso al dolore indicibile di una madre che ha perso il suo primo figlio». I GENITORI hanno presentato denuncia alla Procura per sapere cos’ è successo, quali sono le cause, e capire se eventualmente ci sono state negligenze da parte del personale sanitario del Policlinico di Ponte San Pietro. Il pm Giancarlo Mancusi ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo per ora a carico di ignoti. E oggi potrebbe conferire l’ incarico per far effettuare l’ autopsia: il risultato potrebbe aiutare a delineare il quadro. Il decesso è sopraggiunto dopo sette ore di travaglio, al termine di una gravidanza che si era svolta senza problemi. ANCHE il Codacons interviene sulla vicenda: «Quotidianamente ci battiamo affinché venga tutelata la salute dei cittadini, combattendo i casi di malasanità. Qualora la Procura accertasse eventuali negligenze, l’ associazione non resterà a guardare e si costituirà parte offesa nel procedimento a carico dei responsabili che saranno individuati dalla magistratura». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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