Acquisti di Natale crollati del 20 per cento
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fonte:
- Il Piccolo
Acquisti di Natale crollati del 20 per cento
Ondata di aumenti in vista su tariffe e servizi. Pensioni adeguate all?inflazione
MILANO – Si chiude un anno nero per l?economia e sta per aprirsi un 2003 carico di incertezze. Gli italiani, popolo di grandi risparmiatori, hanno fatto due conti e hanno cominciato a spendere meno. Ne hanno pagato le conseguenze i commercianti, gli agenti di viaggio, e quanti (per tradizione) confidavano negli incassi di Natale.
Il calo dei consumi. Stando al Codacons, una delle associazioni di consumatori, gli acquisti sono calati del 20% rispetto al Natale dell?anno scorso. Ci sarebbe stato un crollo delle vendite di panettoni e pandori e sotto l?albero è stato tutto un proliferare di pacchettini con regali da poco prezzo. Il Codacons ha sguinzagliato per l?Italia 10 ispettori, attenti a raccogliere dati sulle abitudini e la propensione al consumo. Sul fronte dei doni la scelta è caduta soprattutto sui capi d?abbigliamento (ma solo felpe economiche e magliette). Molti, invece, i gadget strani, i negozi di «coserie» sono stati presi d?assalto perchè la gente, secondo quanto raccolto dagli intervistatori, voleva far bella figura con un regalino strano e inconsueto, compreso fra i 7 e i 25 euro, non potendo comprare l?oggetto più bello (fra i 70 e i 200 euro). C?è stata una forte vendita di sveglie, orologi al quarzo da pochi spiccioli, felpe, cd, pupazzi, oggettini d?argento, amuleti, piccoli bracciali portafortuna, portamonete, cappelli e sciarpe con i colori delle squadre di calcio.
In tavola si è visto poco salmone e pochissimo caviale. «Si è mangiato all?insegna del tipico», dice la Confederazione degli agricoltori. Per forza, le verdure, il pollo e i piatti pronti con poca carne costano molto meno delle specialità che arrivano dalla Scandinavia. E gli italiani, dicono i numeri, hanno risparmiato anche sui vini: più spumanti e meno champagne. Sul fronte dei viaggi, da registrare che le maggiori agenzie di Milano, Roma, Napoli e Catania (fino alla sera del 24) avevano posti disponibili per le isole tropicali, Seychelles e Maldive.
La crisi americana. Non è andata meglio alle grandi catene di negozi negli Usa. Con ogni probabilità, il Natale 2002 è stato il peggiore degli ultimi 30 anni. La tendenza è stata fiacca e i big della grande distribuzione hanno introdotto forti incentivi alle ultime battute. La catena Wal-Mart ha detto che le vendite sono aumentate fra il 2 e il 3%, mentre per «Sam?s Club» i dati di dicembre sono addirittura negativi. Va considerato che i rivenditori al dettaglio hanno offerto buoni-regalo che hanno fatto impennare le vendite, ma hanno ridotto gli utili. Negli Usa, comunque, la stagione del saldi è cominciata ieri (Santo Stefano è giorno feriale) e molti pensano di raddrizzare i bilanci di qui a fine anno.
Arrivano gli aumenti. Per tornare in Italia va detto che da mercoledì 1 gennaio aumenteranno le tariffe di numerosi servizi. La società Autostrade aumenterà i pedaggi dell?1,52%, il canone Rai cresce di 3,30 euro e arriva a 97,10 euro. Sono previsti aumenti medi non inferiori al 2% per gas ed elettricità (gli ultimi aggiornamenti risalgono a luglio-agosto). Il biglietto del treno cresce del 4,5% e l?Rc auto, in alcuni casi, salirà del 10%. In molte città (vedi Roma e Napoli) il biglietto di autobus e metrò sale da 0,77 a 1 euro (+29%). Previsti aumenti anche per acqua, nettezza urbana, spese bancarie e postali. Stando all?Adusbef, una delle associazioni di consumatori, l?aumento di prezzi e tariffe è costato, nell?anno che sta per passare, 1.505 euro per famiglia. «E ora – dice il presidente Elio Lannutti – bisogna fare attenzione, perchè altri aumenti sono in arrivo».
Aumentano le pensioni. Fra tante notizie poco allegre, eccone una di segno opposto. L?Inps, a partire dal 1 gennaio, aumenterà le pensioni del 2,4% per adeguarle alle variazioni del costo della vita. Per il 2003 il trattamento minimo mensile sale a 402,12 euro; le pensioni sociali saranno di 295,85 euro e l?assegno sociale di 358,99 euro.
Tensioni sul petrolio. Un pieno di benzina è aumentato di 4 euro dalla vigilia di Natale e gli aumenti potrebbero continuare. Ieri a New York il prezzo del greggio ha sfondato i 32 dollari al barile (per l?esattezza 32,40). Alle tensioni per la possibile guerra Usa-Iraq si è aggiunto lo sciopero dei dipendenti della compagnia di stato venezuelana (il petrolio del Venezuela copre il 13% dell?import americano).
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