3 Marzo 2014

Acqua tossica: “Allarme in ritardo”. Salute a rischio: aperta un’inchiesta

Acqua tossica: “Allarme in ritardo”. Salute a rischio: aperta un’inchiesta

Le analisi della Asl hanno riscontrato agenti inquinanti negli acquedotti di alcune zone di Roma Nord ed è scattato il divieto di utilizzo di acqua per il consumo umano. Parla chiaro l’ordinanza numero 36 emessa dal Sindaco Ignazio Marino il 21 febbraio 2014: per gli utenti con allaccio agli acquedotti rurali dell’agenzia regionale Arsial nei municipi XIV e XV fino al capodanno 2014 i rubinetti dovranno restare chiusi.
La Procura ha avviato un’inchiesta dopo che all’attenzione del procuratore aggiunto Roberto Cucchiari, competente per i reati di natura ambientale, sono arrivate numerose segnalazioni da parte dei residenti della zona e delle associazione di consumatori.
Uno degli esposti è stato presentato dal Codacons al fine di verificare eventuali ritardi od omissioni da parte dell’amministrazione capitolina nelle informazioni rese agli utenti. “Vogliamo che la magistratura accerti se la salute dei cittadini sia stata garantita e se la tempistica seguita dal Comune nel diramare l’allarme sia stata congrua”. Afferma Carlo Rienzi, il presidente dell’associazioned dei Consumatori –  I cittadini coinvolti dal problema devono essere esentati dal pagamento delle tariffe idriche, fino a che l’acqua non tornerà potabile e – conclude Rienzi – Comune e Asl devono inoltre disporre in favore di costoro analisi del sangue gratuite, volte a verificare la presenza nell’organismo di metalli tossici pericolosi per la salute umana”.
“Il provvedimento – assicurano dal Comune – è stato adottato solo per precauzione “ed è volto ad intervenire su una situazione nota da molto tempo che riguarda la riqualificazione degli acquedotti rurali per adattare l’acqua erogata alla modifica dei parametri europei”. Fintanto che Acea non terminerà gli interventi di risanamento sarà la stessa Arsial ad assicurare il rifornimento alle utenze interessate utilizzando delle autobotti.
Malborghetto e aree ex ente Maremma di Osteria Nuova nel XV, e Santa Maria di Galeria, Tragliatella, Piansaccoccia e una porzione del consorzio di Cerquette Grandi nel XIV: sono queste le aree interessate dall’allarme.

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