Acqua inquinata,in via Amalfi sospesa l’erogazione
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- Giornale di Sicilia
Paolo Picone Non solo crisi idrica: ad Agrigento c’è anche il problema dell’acqua inquinata. E la situazione diventa grave se si considera che nell’ultimo mese, il sindaco Francesco Miccichè è stato costretto ad intervenire per bloccare l’erogazione dell’acqua in diversi quartieri della città a causa della presenza di batteri coliformi in quantità tale da costringere le autorità sanitarie ad intervenire. Le ultime due ordinanze, adottate ieri mattina, riguardano la sospensione dell’erogazione idrica nei punti rete di via Amalfi, ai numeri civici 7 e 31, per la presenza sia di batteri coliformi che escherichia coli e la limitazione dell’uso dell’acqua ai soli fini sanitari e non potabili in via Maddalusa, in corrispondenza del civico 22 e in via Capri al numero 9 per parametri di acqua potabile ad uso umano non conformi nella rete di distribuzione. Nell’ordinanza numero 11, il sindaco Miccichè, dopo aver preso atto della comunicazione trasmessa dal servizio di igiene dell’Asp e da parte dell’Aica, l’azienda che gestisce il servizio di approvvigionamento ed erogazione dell’acqua in città ed in tutta la provincia, che fa riferimento alla presenza di batteri nell’acqua Problemi in via Capri e via Maddalusa: vietato l’uso ai fini potabili distribuita nella zona di via Amalfi, ha proposto, fino alla risoluzione dell’inconveniente, di sospendere l’erogazione idrica. Nell’altra ordinanza, la numero 12, il sindaco prende atto dell’inquinamento dell’acqua in via Maddalusa e via Capri e dispone il divieto di utilizzo ai fini potabili. Entrambe le ordinanze firmate dal sindaco Miccichè sono state pubblicate all’albo pretorio. Gli interessati potranno impugnarla entro 60 giorni davanti al Tar ed entro 120 giorni con ricorso straordinario al presidente della Regione. Il sindaco ha specificato anche che «l’ordinanza non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente e pertanto, ai sensi del regolamento dei controlli interni non è stato richiesto il rilascio di pareri o attestazioni del responsabile del servizio finanziario». Intanto finisce sul tavolo del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, la spinosa vicenda della mancata distribuzione idrica in varie zone di Agrigento con turni che arrivano a toccare le 3 settimane. Un esposto è stato infatti presentato al quinto piano del Palazzo di giustizia di via Mazzini, da Giuseppe Di Rosa, vice presidente provinciale del Codacons. L’associazione ha segnalato alla Procura, una situazione di «sospensione di pubblico servizio» di grave nocumento per la salute dei cittadini che potrebbe sfociare in manifestazioni di ribellione di carattere sociale. «Sono tante le lettere di lamentela che ci arrivano dagli utenti – scrive Di Rosa -. Come ad esempio il caso della mancata erogazione a causa di una rottura delle tubature dell’acqua in Via Piersanti Mattarella, i turni di erogazione superano i dieci giorni. Segnalato il guasto all’azienda nuova arrivata, ci hanno risposto che non ci sono soldi per ripararla». Di Rosa ha annunciato che in assenza di risposte concrete da parte dei sindaci e di Aica, farà un’azione plateale di protesta. «Mi incatenerò – ha detto – davanti alla Prefettura fino a quando il problema non sarà risolto».
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