Abruzzo, rischio tagli per i treni regionali
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fonte:
- Il Centro
PESCARA. «Se Trenitalia non svolgesse più i servizi ferroviari regionali in Abruzzo, sarebbe un disastro sociale, oltre che economico. Anche perché noi con la Sangritana potremmo sopperire fornendo soltanto un 10 per cento dell’ attuale traffico». L’ assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra non vuole assolutamente pensare all’ ipotesi disegnata ieri dall’ amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti . Il manager delle Ferrovie ha detto che le regioni rischiano di restare senza treni locali nel 2013 per mancanza di fondi. Per l’ Abruzzo sarebbe un colpo fatale. Verrebbe meno l’ intero traffico ferroviario pendolare fatto di migliaia di operai e studenti, strade e pullman si riempirebbero, si moltiplicherebbero i disagi dei piccoli paesi mentre le città più grandi “scoppierebbero” di traffico su gomma. Con inimmaginabili ripercussioni sui costi e quindi sull’ economia regionale. Uno scenario che ha innescato reazioni a livello nazionale e che in Abruzzo l’ assessore scosta, con disapprovazione. «Moretti interviene solo oggi su una problematica sollevata con forza sia da questo assessorato sia dall’ intera commissione nazionale trasporti», afferma Morra che individua le cause di questa situazione: «Il governo tecnico ad oggi non è in grado di dare certezze e continuità contabile dall’ anno 2013 a seguire sui fondi a sostegno per il Tpl ferro». IL CONTRATTO. La mannaia in Abruzzo si abbatterebbe sui 145 treni che ogni giorno attraversano la regione e che accumulano alla fine dell’ anno circa 3,9 milioni di chilometri percorsi (nel 2009 erano 4,3 milioni). I numeri del traffico ferroviario sono contenuti nel contratto di servizio che la Regione ha firmato l’ anno scorso con Trenitalia e che ha validità fino al 2014. Un contratto che ha un valore di circa 43 milioni di euro, più 10 milioni di ricavi dalla vendita dei biglietti. Si tratta di soldi che la Regione riceve sottoforma di finanziamenti dalla Stato, di suo infatti mette soltanto 3 milioni di euro. UN ANNO DI AUTONOMIA. In questo momento la Regione ha risorse tali che garantiscono la sopravvivenza del traffico ferroviario fino alla fine dell’ anno. Per il 2013 occorre aspettare le decisioni del governo. E a questo punto di Trenitalia. «Voglio far notare», aggiunge l’ assessore Morra togliendosi un “sassolino”, «che l’ Abruzzo può permettersi di interrompere in qualsiasi momento il servizio senza subire penalità e cause giudiziarie nel momento in cui Trenitalia dovesse venire meno ai suoi obblighi di contratto», ricorda, «e questo grazie alla clausola di servizio che abbiamo saputo inserire nel contratto, una clausola che certifica la bontà del lavoro effettuato e che in pochi hanno capito». FRONTE COMUNE. Morra si fa forte di queste condizioni e spiega gli altri pericoli che possono arrivare dal blocco dei treni: «È in corso una interlocuzione ferrata da parte delle regioni con governo e Trenitalia, certo è che la non chiarezza impedirà qualsiasi forma di liberalizzazione e di conseguenza di gara pubblica perché non ci sarà alcun dirigente regionale disposto a firmare contratti senza avere la certezza dei fondi». Come dire, paralisi totale. «Tutte le Regioni, Trenitalia, forze sindacali, Unione dei Comuni e delle Province devono fare fronte unico perché venga scongiurata questa ipotesi, il servizo di trasporto inteso nella sua ottica sociale di contenimento dei costi e di trasporto ecocompatibile presuppone da parte del governo un approccio meno asettico e meno ragioneristico che porti ad una risoluzione sui fondi per almeno sei anni», è l’ invito che rivolge l’ assessore alle parti interessate. Secondo Morra non dev’ essere annullato alcun contratto di servzio, anzi va migliorato quello esistente: «Moretti deve capire che deve affiancare Regioni e sindacati in una battaglia comune per poter definire questa cosa una volta per tutte». Ma nel caso in cui Trenitalia fermasse davvero i treni regionali, l’ Abruzzo può mettere in moto i treni della Sangritana? «Una parte, solo una piccola parte, circa il 10 per cento, dell’ attuale traffico ferroviario può essere sostituito da Sangritana». E se alla fine tutto si risolvesse con un aumento delle tariffe dei biglietti ferroviari da cui trarre le risorse richieste dal numero uno di Trenitalia, l’ Abruzzo sarebbe d’ accordo? «Non sono favorevole nel far ricadere i costi sull’ utenza, né mi risulta che ci sia una richiesta simile. Tuttavia di fronte ad un piano certo si potrebbe discutere». CONSUMATORI. La reazione dell’ associazione di consumatori (Codacons) alle parole di Moretti è stata dura: «I treni dei pendolari italiani sono già i più schifosi d’ Europa, sia per puntualità che per pulizia, senza bisogno che Moretti ci aggiunga del suo. In un Paese normale», osserva il Codacons, «sarebbe già stato sostituito, senza liquidazione milionaria, ma dato che siamo in Italia ci tocca tenercelo o pagargli pure la buona uscita». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
andrea mori
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