ABI: DRAGHI STRIGLIA LE BANCHE, MA GLI APPELLI NON BASTANO!
Oggi il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nel corso dell’assemblea dell’Abi, ha evidenziato il persistere di commissioni complesse e opache da parte del sistema bancario. Per il Codacons si tratta di una giusta considerazione, alla quale però devono seguire conseguenti provvedimenti.
Lo stesso Governatore, infatti, ha dovuto ammettere che la ripetuta azione di moral suasion da lui esercitata ha sortito effetti scarsi e che spesso è dovuto intervenire d’imperio il legislatore. Per il Codacons, però, anche le norme legislative introdotte, peraltro insufficienti, vengono sistematicamente raggirate e la trasparenza bancaria resta un miraggio.
Per questo non basta introdurre nuove regole, ma vanno stabilite anche precise sanzioni per le banche ed i manager che non le applicano. La svolta vera, poi, ci sarà solo a condizione di introdurre la tutela diretta da parte dei clienti delle banche, ossia una vera class action con danno punitivo. Solo l’introduzione del danno punitivo e di sanzioni commisurate al fatturato, potranno scoraggiare comportamenti generalizzati fatti a danno della clientela.
Il Codacons denuncia poi l’ennesimo abuso delle banche nell’applicazione delle commissioni di massimo scoperto, applicate in modo indiscriminato in elusione della legge. Malgrado il recente intervento legislativo, infatti, le banche continuano a far lievitare i costi dei conti correnti applicando sempre nuove voci di spesa, mentre il Governo resta a guardare ed anche l’ultimo decreto (Tremonti ter) rischia di essere la toppa peggio del buco perché fissa un limite per tali commissioni dello 0,5%, superiore a quello già applicato da molte banche.
Inoltre, la fissazione di un prezzo massimo per i servizi è stato sempre aspramente criticato dall’Antitrust in quanto ciò potrebbe autorizzare le banche ad attestarsi sulla soglia massima consentita e quindi comportare un cartello sui prezzi bancari.
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