25 Luglio 2002

Abelli: «Viva l`aumento, però non basta»

Abelli: «Viva l`aumento, però non basta»

Ma Porcari: “Basta lacrime di coccodrillo, bisognava votare no“




PAVIA. «Il mio stipendio d`oro? Ammesso che sia d`oro, e non lo è affatto, me lo sono votato. E non sono così ipocrita da nascondermi dietro il dito». Giancarlo Abelli, assessore forzista alla famiglia, si tiene stretti i suoi 8 mila euro lordi al mese da consigliere più gli emolumenti da assessore. Anzi, trova pure da ridire. «Stipendi d`oro? Ma dove, ma quando? – sbotta con la voglia di togliersi dei sassolini – Diciamoci la verità: noi del Pirellone continuiamo a guadagnare poco rispetto a senatori e deputati. Io poi economicamente ci ho rimesso». Chi ha votato no, invece, è stato Carlo Porcari, consigliere Ds: «Approvare i ritocchi di indennità è stato un atto inopportuno, anche se la Lombardia non è stata l`unica ad adottare il provvedimento».
A fare “scandalo“ è la decisione del consiglio regionale martedì di aumentare le indennità. I ritocchi sono passati con 44 voti a favore e 22 contro. Gli eletti lombardi fino a ieri percepivano 6.916 euro lordi al mese, pari al 65% dello stipendio dei parlamentari. Ora la percentuale è salita all`81%, cioè 8.620,82 euro. Il tutto con voto segreto serale. Quasi alla chetichella.
Abelli rifiuta quelle che definisce «ipocrisie»: «Sono uno dei 44 che hanno votato sì, ebbè? Non sono un ipocrita e mi dichiaro. Meno male, era ora, un po` di giustizia. Se poi vado a contare tutti quelli che dichiarano di aver votato contro, mi chiedo come abbiamo raggiunto quota 44».
«E poi – aggiunge – nonostante l`aumento, continuo a guadagnare di meno di prima che facessi il consigliere regionale. La mia dichiarazione dei redditi del 2000 è pubblica». Quindi una stoccata polemica nei confronti di colleghi non nominati: «Non so se la stessa cosa si possa dire per altri».
«Se vogliamo – continua Abelli – rapportare lo stipendio del parlamentare a quello del consigliere regionale, allora mettiamo pure in conto la differenza qualitativa e quantitativa di tempo, energie e responsabilità della carica. Lasciando stare, ovviamente, i casi particolari ma parlando in generale. E consideriamo anche che un conto è fare il consigliere in Lombardia, con nove milioni e mezzo di abitanti, e un altro in Sicilia o in Calabria. Il mio stipendio tra virgolette d`oro me lo guadagno tutto. Sono impegnato almeno sei giorni alla settimana e devo scendere dal letto anche alla notte spesso e volentieri».
«Sono lacrime di coccodrillo quelle di alcuni esponenti del centrodestra». Lo dice il diessino Carlo Porcari: «Chi oggi a posteriori si sbraccia e si indigna contro i provvedimenti votati dal consiglio regionale avrebbe potuto assumere, fin da ieri, un comportamento coerente, dichiarando apertamente in aula il proprio dissenso e contribuendo a far mancare il numero legale sugli incrementi di stipendio ai consiglieri regionali. Ma, soprattutto, quegli stessi che oggi si agitano avrebbero potuto sostenere con il loro voto gli emendamenti presentati dai Ds, destinati per esempio alla promozione e al sostegno del circuito dei teatri lirici regionali, al diritto allo studio per gli studenti delle scuole pubbliche, al sostegno finanziario ai consorzi per le assicurazioni delle attività agricole contro i danni causati da eventi meteorologici e così via. Ieri, del resto, solo il gruppo Ds ha dichiarato in aula, per conto dell`intera opposizione di centrosinistra, la contrarietà agli emendamenti proposti dalla maggioranza».
Intanto, ieri il Codacons ha presentato alla Corte dei Conti un esposto per chiedere l`annullamento degli aumenti di stipendio: «Le indennità sono cresciute del 24%, non del 16». E i Cobas oggi manifesteranno per protesta davanti al Pirellone: «Per i dipendenti non ci sono soldi per il contratto, per loro sì. E` una vergogna»

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