A Villa Salus si nasce solo 3 giorni
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fonte:
- Il Gazzettino
Da giovedì a domenica compresi, e a partire dalla prossima settimana, sarà vietato partorire. Le puerpere sono avvertite, così sarà sufficiente che si programmino per il lunedì, il martedì o il mercoledì. È questo, in sostanza, che si sentono dire i genitori quando telefonano a Villa Salus, famosa per il suo Punto nascite «perché in tanti anni si era formata un’ equipe qualificata, e soprattutto perché aveva favorito l’ evoluzione culturale verso il parto naturale, contrastando il triste primato italiano dei parti cesarei, molto onerosi per la sanità pubblica». Franco Conte, presidente del Codacons, si è impegnato con le mamme a valutare un’ eventuale azione risarcitoria: «Sarà un bel problema per il giudice calcolare il danno esistenziale arrecato ai genitori che, anziché avere un figlio mestrino o veneziano, lo avranno nato a Dolo, o Mira, o Treviso, o ancora Padova». C’ è sempre l’ ospedale dell’ Angelo. «Chiaro ma chiudendo Villa Salus, è ovvio che molti non troveranno posto all’ Angelo». Il direttore generale vicario di Villa Salus nell’ articolo qui sotto afferma che l’ assistenza al parto è sempre garantita e che eventuali carenze o emergenze verranno gestite grazie ad accordi con l’ ospedale dell’ Angelo. «In primo luogo una decisione del genere non doveva essere presa esclusivamente tra i due direttori generali ma bisognava coinvolgere anche i cittadini – continua Conte -. Il problema però è che all’ Angelo, allo stato attuale delle cose, non c’ è spazio in più». Non è da ieri che il Punto nascita della clinica sul Terraglio è in discussione. Lo scorso febbraio i vertici avevano deciso di usare posti letto di Ostetricia e Ginecologia per pazienti di Medicina generale creando una convivenza tra puerpere e anziani che hanno esigenze del tutto diverse. Lo scorso aprile, inoltre, il consigliere regionale della Federazione della sinistra, Pietrangelo Pettenò, aveva presentato un’ interrogazione alla Giunta parlando di un reparto a rischio chiusura e di un calo di parti nell’ ultimo anno (si è passati da 830 a 740 ma fino a qualche anno fa erano 1200) «dovuto ad un disorientamento delle neo-mamme che, proprio per l’ incertezza sul destino della struttura, hanno deciso di fare altre scelte. Sembra che la strategia sia quella di impedire al servizio di funzionare per giustificarne la sua chiusura». Conte chiede al direttore dell’ Ulss 12, Giuseppe Dal Ben, di «dare un’ altra prova di ascolto della cittadinanza intervenendo tempestivamente, e magari portando l’ esperienza di Villa Salus e il suo personale altamente specializzato all’ Angelo». © riproduzione riservata.
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