1 Luglio 2011

A ‘Tamarreide’ lezioni di amore tamarro

A ‘Tamarreide’ lezioni di amore tamarro
  Firenze e l’impotenza della location sui protagonisti della "docusoap"

La raffinatezza, l’eleganza e il buon gusto, propri di Firenze e del suo patrimonio di cultura e bellezza, niente hanno potuto contro la cafonaggine dei protagonisti della terza puntata di ‘Tamarreide’, che si sono aggirati imperturbabili tra le location fiorentine senza risparmiarci commenti sull’ “arte nudista” delle piazze e dei palazzi rinascimentali.
I sette tamarri in tour sono apparsi coerentemente uguali alle altre puntate: solito linguaggio scurrile, solita ostentazione della prepotenza maschile e della seduzione femminile, solite gelosie, scene di “accoppiamenti fugaci”, tradimenti consumati a favore delle telecamere, e il riferimento al sesso che viene fuori a ogni piè sospinto. In realtà i protagonisti di questo documentario geneticamente modificato sono solo quattro: le due sex bomb Marika Baldini e Cristiana Mirò e i due truzzi Manuel Ribeca e Claudio Pallitto. Gli altri tre attori non protagonisti movimentano le, come dire, “varie declinazioni” dell’amore tamarro, il quale sostanzialmente si sviluppa su una semplice dinamica: gli uomini ostentano muscoli in una continua ricerca di successo con le donne più sexi, (salvo poi criticarle quando sembrano troppo disponibili); le donne ostentano tette in un continuo tentativo di accaparrarsi le attenzioni di degli uomini più machi (salvo poi lamentarsi quando le si accusa di essere facili e superficiali).
Il tradimento, in tutto ciò, diventa uno strumento di ricatto e riscatto. Ha un bel parlare, Mediaset, nel difendere ‘Tamarreide’ dalle accuse del Codacons: la nuova frontiera del reality che istituzionalizza i tamarri si situa veramente molto molto in basso…
 

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