3 Dicembre 2019

A scuola sprecato il 50% del cibo Preoccupanti i dati delle mense

LISSONE (poo) «Quali sono i dati relativi ai pasti serviti e non consumati nelle mense scolastiche?». Questa una delle richieste avanzate dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale Pier Marco Fossati (nella foto) e indirizzate all’ assessore all’ Istruzione Renzo Perego. «Alcune portate sono regolarmente rifiutate dai bimbi e quindi si cercano proposte alternative e equivalenti da un punto di vista nutrizionale – ha precisato l’ assessore – Si cerca anche di abbinare i primi graditi con secondi piatti che notoriamente sono difficili e per evitare digiuni completi». Ma il vero dato è legato allo spreco del cibo, soprattutto quello che viene poi regolarmente buttato e non riutilizzato. L’ Amministrazione, tra le altre, ha analizzato anche il dato legato al servizio mesa in una scola della città. I cibi più scartati, e che quindi vengono buttati, sono i legumi, le erbette, le carote e l’ insalata. Ma ch’ è anche la polenta, il pane e il merluzzo con i pomodorini. Sul caso del servizio mensa a Lissone è intervenuto anche il Codacons. «A finire buttato è il 50-60% del cibo: perlopiù si tratta di verdure, pesce, formaggi, ma anche il pane hanno spiegato in un comunicato – Invieremo diffida all’ Amministrazione comunale di Lissone al fine di porre rimedio alla grave situazione di spreco riscontrata». Una vicenda che fa discutere. «Lo spreco alimentare è un inaccettabile paradosso nel nostro tempo – ha spiegato il presidente Marco Donzelli – Col cibo buttato vengono sprecati anche la terra, l’ acqua, i fertilizzanti, senza contare le emissioni di gas necessari per la sua produzione. Ridurre lo spreco di cibo significa pertanto salvare il pianeta».

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