A Como tredicesime più leggere In busta paga 40 euro in meno
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fonte:
- La Provincia di Como
Sara Ballabio como Tredicesime più leggere per i comaschi, con perdite che arrivano fino a 40 euro. Lo dimostrano i dati della Cgia (associazione artigiani piccole imprese) di Mestre: i premi di fine anno, dopo essere stati ritoccati all’ insù dell’ 1,4% grazie all’ applicazione dell’ indice di rivalutazione contrattuale Istat, vengono ora deflazionati sulla base dell’ indice generale dei prezzi al consumo, cresciuto, in provincia di Como, del 2,8%. Ed ecco che un operaio specializzato, con un reddito imponibile Irpef di 20.663 euro, invece che trovarsi a dicembre una tredicesima di 1.227 euro, se ne troverà tra le mani una, deflazionata al 2011, di 1.193 euro con una perdita di potere d’ acquisto rispetto all’ anno prima di 17 euro. Si potrà comperare di meno Un impiegato con un reddito imponibile Irpef di 25.138 euro, invece che una tredicesima di 1.379 euro, più rispondente al costo della vita del 2012, se ne ritroverà una di 1.340 euro. La perdita relativa perdita di potere d’ acquisto, a causa dell’ inflazione, sarà dunque di 21 euro rispetto al dicembre 2011. Detassare le retribuzioni E pure un capoufficio, con un reddito Irpef di 49.442 euro e una presunta tredicesima di 2.529 euro, dovrà attendersene una di 2.458 euro, in difetto rispetto al costo della vita di 40 euro. «Sarebbe un bel regalo di Natale, se il Governo detassasse una quota parte della tredicesima – commenta Giuseppe Bortolussi, presidente Cgia di Mestre – un taglio del 30% dell’ Irpef che grava sulle tredicesime, lascerebbe nelle tasche di un operaio 115 euro in più, 130 in quelle di un impiegato e oltre 315 euro in quelle di un capoufficio. Inoltre, per contenere la spesa – puntualizza – si potrebbe concentrare la detassazione solo sui redditi più bassi». Insomma, non solo ben 34 contratti nazionali di lavoro risultano ad oggi in attesa da anni di rinnovo e sono, quindi, del tutto inadeguati al costo della vita. Pure le tredicesime che a dicembre entreranno nelle case dei comaschi, saranno più leggere. «Da 10 anni non conosce tregua l’ erosione del potere d’ acquisto delle famiglie e stipendi, pensioni e tredicesime continuano a perdere terreno rispetto al correre dell’ inflazione – commenta Mauro Antonelli, presidente Codacons di Como – nel 2007, poi, con l’ avvicinarsi della crisi e la riduzione ormai avvenuta dei risparmi per l’ entrata nell’ euro, hanno iniziato a ridursi pesantemente i consumi. Il calo avviene ogni mese E il vero guaio è che la perdita di potere d’ acquisto avviene tutti i mesi, mentre le imposte aumentano indiscriminatamente». Infatti, «a dicembre i comaschi dovranno vedersela con 200 euro per la seconda rata dell’ Imu – puntualizza Antonelli – a gennaio cresceranno di più del 5% gli importi per le contravvenzioni e ci sarà l’ aumento del canone Rai. Molti sono obbligati anche a staccare il telefono fisso».
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