10 anni fa la Concordia Il fratello di una vittima: “Ho perdonato Schettino”
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fonte:
- la Repubblica
di Alessandro Di Maria «Questa sarà l’ultima celebrazione pubblica perché non vogliamo dimenticare, ma vogliamo rispettare le 32 vittime» raccontava ieri mattina il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli nel giorno del decennale del naufragio della Costa Concordia. Una giornata di grande commozione, tra fiori in mare dove si consumò la tragedia, la messa, una lapide con la “preghiera dei naviganti” e poi il suono delle sirene delle barche, la cosiddetta “tufata”. Ma anche con i superstiti,i soccorritori di allora, alcuni parenti delle vittime: «All’inizio c’era solo rabbia. Ma continuare così non aveva alcun senso. Dobbiamo andare avanti. Il mio scopo era ritrovare mio fratello. Ora ho perdonato anche Schettino» dice Kevin Rebello, fratello di Russel, una delle vittime del naufragio. Era venerdì 13 gennaio 2012 quando la nave da crociera Costa Concordia urtò nel fare un “inchino” gli scogli de Le Scole davanti all’isola. Un impatto fortissimo che causò l’a-pertura di una falla di circa 70 metri sul lato sinistro dello scafo. La nave si arenò poi a punta Gabbianara, su uno scalino di roccia che le evitò di inabissarsi.A bordo della Concordia, salpata da Civitavecchia per Savona, 4.229 persone (3.216 passeggeri e 1.013 membri dell’equipaggio): in 32 persero la vita, 157 i feriti. Per quella tragedia il comandante della nave, Francesco Schettino, è stato condannato a 16 anni.«A dieci anni dalla triste vicenda della Costa Concordia — commenta il presidente della Regione Eugenio Giani, ieri presente sull’isola — voglio ricordare prima di tutto le vittime, a cominciare dalla piccola Dayana, che aveva solo 5 anni, e tutte le altre 31 vite spezzate. Voglio ricordare anche quello che significò per l’i-sola del Giglio e per i suoi abitanti la solidarietà e il mettersi a disposizione nell’aiutare e accogliere le persone che, da una giornata di vacanza, precipitarono quella notte in una situazione in cui dover lottare per salvarsi la vita. Tutti sull’isola aprirono le porte delle proprie case per aiutare i naufraghi». Tra i partecipanti alla commemorazione anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, allora a capo della Protezione civile, Franco Gabrielli,e Gregorio De Falco, responsabile delle operazioni di soccorso la sera della tragedia. «Questo disastro ci insegna che si possono fare degli errori tragici e anche sistemici, perché ritengo che c’è un re-sponsabile penale ma ci sono anche altri responsabili di questa tragedia» dice Gabrielli. Mentre De Falco parla ancora una volta della manovra di Schettino: «Fu un atto scellerato, incompatibile con la sicurezza. Tornare qui significa per me riabbracciare idealmente le vittime che purtroppo non siamo riusciti a tirare fuori da lì». Stefano Barbadori, direttore dell’elisoccorso della Asl Toscana sud est, fu il primo medico dell’emergenza-urgenza ad arrivare sul posto, con l’infermiera Silvia Buonomi: «Arrivati sopra al Giglio, la prima immagine dall’elicottero è stata una miriade di luci che risaltavano nel mare nero della notte, erano le barchette del posto che cercavano i passeggeri dispersi in acqua, e poi quel gigante ferito ancora illuminato, appoggiato su un lato». Proprio ieri il Codacons ha annunciato una nuova class action contro Costa Crociere da parte dei naufraghi, mentre l’azienda ricordava: «Nel giorno della commemorazione dei 10 anni dall’incidente della Concordia,i nostri pensieri sono rivolti alle vittime, ai loro familiari e a chi ha sofferto a causa di quel tragico evento».
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