DANNI CORRELATI ALL’ESPOSIZIONE ALL’URANIO IMPOVERITO? AGISCI ORA!
AGISCI CON IL CODACONS PER OTTENERE I BENEFICI PREVIDENZIALI E RICHIEDERE IL RISARCIMENTO DANNI
Parte l’iniziativa dell’Associazione a tutela dei soggetti esposti a uranio impoverito: possibile chiedere i benefici previdenziali e il risarcimento danni!
I FATTI
L’uranio impoverito è un metallo radioattivo, sottoprodotto del metallo “uranio”, utilizzato in molti prodotti ma soprattutto per la costruzione di proiettili e bombe.
La temperatura che si sprigiona nella esplosione delle munizioni provoca la volatilizzazione del proiettile o della bomba in atomi o in piccole molecole che nell’aria si condensano e laddove inalate e/o ingerite possono provocare pericolose malattie con un rilevante effetto tossico.
Vi è una evidenza scientifica testimoniata da ampia letteratura, che l’esposizione all’uranio, metalli pesanti, polveri fini e nano particelle di origine bellica comporti nel corso degli anni l’aumento delle probabilità di insorgenza di effetti dovuti alla loro azione genotossica principalmente tumori e malformazioni fenetiche nelle loro progenie. Tali effetti sono possibili anche a livelli bassi di esposizione.
Ciò perché le radiazioni ionizzanti sono causa di neoplasie la cui tipologia vaia in base al tipo di radiazioni, alla durata ed al modo di esposizione.
CHI SONO I DANNEGGIATI?
Le persone più esposte all’effetto tossico delle polveri radioattive dell’uranio impoverito sono certamente tutti i militari che utilizzano le munizioni di guerra durante le missioni; in particolare i primi casi segnalati in Italia risalgono al 1999, a seguito della missione militare in Bosnia ed Erzegovina. Ma anche i militari che hanno prestato servizio in basi nazionali o impiegati in speciali attività addestrative (Genio Artiglieri) costituiscono un gruppo potenzialmente esposto.
I militari esposti alle radiazioni ionizzanti dell’uranio impoverito prodotte dalla esplosione di proiettili si ammalano di tumori, leucemie, linfoma di Hodgkin. Le molecole di uranio sono altamente tossiche e se vengono inalate si depositano nei polmoni e possono viaggiare nel corpo tramite il sangue e raggiungere altri organi causando vari tipi di tumore.
Nei campioni biologici provenienti dalla popolazione dei militari che hanno contratto patologie neoplastiche sono presenti numerosissimi corpi estranei, particelle esogene micro e nano dimensionate suddivisibili in tre gruppi principali: calcio e fosforo, silicio –alluminio, titanio ed anche detriti di cromo, nichel-manganese, cadmio, acciaio zirconio-silicio.
Ci sono stati diverse indagini e studi svolti da Organismi Internazionali che hanno confermato il nesso causale tra le patologie insorte in militari italiani impiegati in esercitazioni con armamenti bellici e la presenza di uranio impoverito, metalli pesanti. Pertanto, sono state adottate specifiche misure di protezione e precauzione da parte in particolare del Governo degli Stati Uniti edi altri paesi della Nato che hanno vietato l’utilizzo di armi contenenti uranio impoverito (Risoluzione ONU n. 1996/2016).
LO STATO COLPEVOLE: MILITARI “VITTIME DEL DOVERE”
L’Autorità Giudiziaria ha ritenuto più volte che lo Stato è colpevole per la morte e la malattia di militari a causa dell’uranio impoverito.
Il militare che contrae in missione una patologia grave è “vittima del dovere” e rientra nei beneficiari degli indennizzi previsti dalla Legge 266 del 23.12.2005 art.1 comma 563-564 in favore delle vittime della criminalità e del terrorismo:
“i soggetti che abbiano contratto infermità permanentemente invalidanti o alle quali consegua il decesso, in occasione o a seguito di missioni di qualunque natura, effettuate dentro e fuori dai confini nazionali e che siano riconosciute dipendenti da causa di servizio per le particolari condizioni ambientali od operative sono equiparati a -vittime del dovere-”.
Tale principio è stato convalidato da sentenze della Giurisdizione amministrativa susseguitesi negli anni come la recente sentenza del Consiglio di Stato n.5816 del 9.8.2021 cheha respinto l’appello del Ministero Difesa contro la concessione dei benefici previsti per le c.d. “vittime del dovere” .
Ancora più importanti le pronunce della giurisdizione ordinaria a favore di maxi-risarcimenti per i militari ammalati e gli eredi di militari deceduti. E’ altresì intervenuta la Cassazione con la sentenza n.23300 del 16.11.2016 delle Sezioni Unite e con l’Ordinanza n.14605 del 9 luglio 2020 Sez. III ha statuito che la prova del contagio da uranio impoverito può essere presuntiva, basata sul nesso eziologico del “più probabile che non”, ossia dell’assai probabile tra le circostanze di esposizione all’uranio e la patologia.
Tale presunzione deve essere tuttavia accertata con una consulenza tecnica di ufficio.
Il Codacons vuole aiutare le vittime dell’Uranio impoverito o gli eredi dei danneggiati da tale metallo pesante consentendo loro di segnalare la propria vicenda personale per, se del caso, agire per ottenere i benefici previdenziali e /o il risarcimento del danno riportato per l’esposizione al succitato metallo.
PER ADERIRE
Per pre-aderire gratuitamente all’iniziativa per richiedere i benefici previdenziali e/o i danni alla salute causati dalla inalazione-ingestione di uranio impoverito e quindi procedere nei confronti Ministero della Difesa Italiano, il Governo Italiano e qualsiasi altro ente/soggetto ritenuto responsabile, clicca sul pulsante che trovi in fondo alla pagina.
Innanzitutto, per potere procedere sarà necessario rilevare la presenza o meno di uranio impoverito nell’organismo della persona che ritiene avere subito danni alla salute a causa di tale metallo pesante: sarà sufficiente prelevare un campione di urina per accertare la presenza di uranio nel corpo e confrontarsi con il proprio medico di famiglia. Successivamente sarà possibile accertare, attraverso una specifica perizia medico legale, danni alla salute della persona danneggiata dalla tossicità delle polveri di uranio.
La pre-adesione non comporta l’obbligo né il diritto di aderire all’eventuale iniziativa. La segnalazione e la documentazione allegata verrà attentamente valutata dai legali e dai medici incaricati dal Codacons che provvederanno a prendere contatti solamente con i casi ritenuti fondati in quanto provati da idonea documentazione. All’esito si potrà agire legalmente quando avverrà il contatto con i legali incaricati di seguire la vicenda alle condizioni che verranno a tale scopo comunicate.
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